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È bene sapere che dal 2009 in Italia vige il cosiddetto principio “opt-out”, ovvero l'espresso rifiuto, da parte dell'utente, di ricevere chiamate finalizzate alla proposizione di offerte commerciali. Esattamente un anno dopo, nel 2012, il decreto del Presidente della Repubblica n°178, ha istituito addirittura un registro delle opposizioni gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni, con lo scopo di risolvere, una volta per tutte, il disagio che quotidianamente viene vissuto dai cittadini tempestati da pratiche telefoniche aggressive. Ma, come per ogni norma, i limiti non si fanno attendere: possono infatti iscriversi a tale registro solo i clienti che hanno un numero telefonico presente nell'elenco telefonico pubblico, i quali però non sono completamente esenti dal ricevere offerte commerciali, se, anche casualmente, hanno dato il consenso al contatto. In questo modo, ogni cittadino che ha rilasciato anche solo il consenso ad una società, per esempio per l'attivazione di una tessera fedeltà ad un supermercato, può essere regolarmente contatto per ricevere offerte telefoniche. Ma non finisce qui. Nel frattempo le varie aziende hanno pensato bene di creare un vero e proprio mercato dietro quelle che vengono chiamate “liste consensate” che circolano tra le aziende che intendono avvalersi del teleselling. Ovviamente sono molti i cittadini che non ricordano né a chi né quando hanno dato il proprio consenso e quindi non possono esercitare il legittimo diritto di opporsi e cancellarsi dalle liste consensate. Adiconsum ha per questo deciso di inviare una lettera al Ministro dello sviluppo economico e al presidente della Fondazione Ugo Bordoni chiedendo di presentare risposte concrete per intervenire immediatamente e capire quali iniziative intende intraprendere per mettere fine a queste spiacevoli situazioni che assillano i consumatori. " Il cittadino ha diritto di fare le proprie scelte senza pressing”, afferma Grazia Simone, Segretario Generale Adiconsum Toscana. “Occorre promuovere una campagna di informazione sull'esistenza del registro delle opposizioni ancora poco conosciuto dai cittadini,” continua Grazia Simone, “infatti le iscrizioni al Registro a settembre 2012 erano appena 1.109.104, a dimostrazione che il cittadino è poco informato sui suoi diritti.”
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